SI LAKANA

Filiera del karité – Mali

Villaggi di Dibaro e Fabougou, comune di Doumba

Obiettivi principali:

• Supporto delle comunità delle donne dei villaggi di Dibaro e Fabougou nella trasformazione del karité;
• Salvaguardia delle piante di karité dai danni legati alla siccità dovuta al cambiamento climatico;
• Costituzione in cooperativa delle donne coinvolte nel progetto, e accesso al mercato equo e solidale del burro di karité prodotto nel villaggio.

“Si Lakana” nella lingua Bambara vuol dire “Protezione della pianta del karité”. Il karité cresce solo in poche aree dell’Africa subsahariana, ma, per via del prezioso burro estratto dal nocciolo, è un ingrediente presente nella gran parte delle preparazioni cosmetiche a livello globale. La trasformazione del nocciolo di karité in burro è la prima fonte di reddito delle donne del Mali, e serve loro per integrare l’economia domestica: comprare medicinali, materiale scolastico e indumenti per i loro figli. Tuttavia l’albero del karité è fortemente minacciato dagli effetti del cambiamento climatico: a causa della crescente siccità viene attaccato da una pianta parassita, che si sviluppa sul tronco, uccide il karité e si insedia al suo posto, gettando le radici nel terreno.

“Si Lakana” è il nome di un progetto nato negli anni ‘10 su iniziativa della comunità di Dibaro, un villaggio di circa 1000 abitanti situato nella savana del Mali, 100 km a nord est della capitale Bamako. In cosa consiste questo progetto?

In Mali il karité non viene usato solo come cosmetico, ma per preparare medicinali tradizionali e per cucinare. Per via delle straordinarie proprietà del karité, nel paese vige il divieto millenario di tagliare l’albero. Abolire temporaneamente questo divieto permetterebbe di ostacolare la diffusione del parassita, ma gli abitanti del villaggio temono che, in tal modo, il karité diventerebbe preda di coloro che cercano un guadagno attraverso il taglio degli alberi finalizzato alla produzione e alla vendita del carbone. Hanno dunque deciso di lanciare il progetto “Si Lakana”: durante la stagione secca, quando il karité è privo di frutti, si costituiscono in piccoli gruppi e rimuovono i parassiti dagli alberi attraverso un procedimento meticoloso che salvaguarda la pianta.

L’Associazione Terià supporta e valorizza quest’iniziativa locale, che ha una forte connotazione ambientale ed è finalizzata in ultima istanza a preservare la pratica artigianale della produzione di burro di karité, tutelando le donne che la esercitano. Nel 2019, l’Associazione ha avviato una raccolta fondi volta a finanziare il lavoro di pulizia delle piante di karité, e, al contempo, a sostenere le donne che producono il burro. Grazie a numerose donazioni private, dal 2019 Terià ha finanziato la pulizia di circa 1100 alberi di karité, e sono 48 le donne del villaggio coinvolte attivamente e stabilmente nel progetto.

Nel 2021, l’Associazione si è prefissa come obiettivo la costruzione di un laboratorio per la trasformazione del burro, l’acquisto di un mulino per la spremitura delle noci di karité, e la certificazione del laboratorio ai fini dell’esportazione del burro nel circuito del mercato equo e solidale. Quest’ultimo stadio del progetto mira in ultima istanza alla costituzione di una cooperativa che comprenda tutte le donne del villaggio attualmente coinvolte nell’iniziativa Si Lakana e ponga le basi per un’ulteriore crescita futura.

Nel gennaio 2022, grazie alle numerose donazioni private a favore del progetto, Terià dà avvio alla costruzione di un laboratorio per la spremitura delle noci di karitè. Il laboratorio viene costruito con mattoni di argilla secondo le tecniche locali, e viene acquistato un mulino elettrico nella capitale Bamako. Terià finanzia inoltre una formazione sulle tecniche di utilizzo e di manutenzione del mulino rivolta alle donne coinvolte nel progetto. Il mulino serve a sostenere le donne dell’Associazione Bengadi nella produzione del karité, ed è messo inoltre a disposizione della comunità locale per la trasformazione di cereali e legumi in farine e cous cous.