KOORI TEXTILE SCHOOL
Mali
Obiettivi principali:
- promuove e salvaguardare la cultura tessile del Mali legata alla realizzazione del tessuto “Bogolan”;
- allestire un laboratorio artigianale di tessitura e tintura naturale del cotone nella regione di Koulikoro, che ospiti corsi di apprendistato rivolti a giovani delle comunità locali;
- supportare gli artigiani tessili attivi nel territorio e promuovere il loro accesso al circuito del mercato europeo.
Coerentemente con la sua mission di promozione dell’artigianato quale fattore di integrazione socio-economica, in particolare di persone provenienti da e/o residenti nei paesi a basso reddito, Terià ha dato avvio alla fine del 2019 al progetto Koori – Scuola di Tessitura e di Tintura Naturale del Cotone in Mali.
Il progetto si sta sviluppando in 3 diversi villaggi del comune di Doumba, circa 130 km a nord est della capitale Bamako, e consiste nella salvaguardia e nella promozione delle tecniche di filatura, tessitura e tintura del cotone relative alla realizzazione del tessuto tradizionale maliano per eccellenza: il Bogolan. L’obiettivo finale è creare una cooperativa di coltivatori, tessitori e tintori, in cui produzione e formazione vadano di pari passo, secondo il metodo pratico dell’apprendistato così profondamente radicato nella cultura locale. Parallelamente al progetto di Scuola di Tessitura e di Tintura Naturale, l’Associazione Terià ha stabilito contatti con artigiani dediti alla produzione del Bogolan già attivi sul territorio, in particolare con il centro Ndomo situato a Segou, nel nord del paese, con il quale ha avviato un partenariato nell’intento di promuovere la cultura tessile maliana e far accedere i lavoratori locali al circuito del mercato equo e solidale.
La mission del progetto è la salvaguardia e la promozione delle tecniche di trasformazione artigianale del cotone, praticate in Mali da millenni, che oggi stanno scomparendo a causa della diffusione dei tessuti stampati industriali a basso costo provenienti principalmente dal mercato asiatico.
A causa della recente instabilità politica, dei cambiamenti climatici e della pandemia globale, il 2020 ha coinciso con una drastica diminuzione della produzione del cotone in Mali, che nel 2021 si profila ancora più drammatica.
Secondo un rapporto della CMDT (Compagnie Malienne pour le Développement de Textiles) dal 2019 al 2020 la produzione del cotone in Mali è calata del 30%, mentre nel 2020 nel sud del paese si registrano meno del 50% dei terreni coltivati rispetto all’anno precedente. La diminuzione del prezzo del cotone e il costo dei concimi chimici hanno reso poco significative le prospettive di rendita del raccolto per molti coltivatori.
Per quanto riguarda le attività legate alla lavorazione del cotone, queste si annunciano ancora inferiori rispetto ai numeri delle annate precedenti, già bassi. Se si considera come, nell’anno 2017-18, quando il Mali si è attestato come il maggiore esportatore di cotone dell’intero continente africano, solo il 2% del cotone raccolto è stato trasformato localmente, si ha un’idea di come la risorsa dell’”oro bianco” sia poco sfruttata nel paese. L’industria tessile non è mai veramente decollata, e oggi anche l’artigianato, che pure ha una storia e una tradizione ricchissima in Mali, attraversa una crisi profonda. Nei villaggi, le filatrici, i tessitori e le decoratrici del cotone abbandonano sempre più frequentemente il loro mestiere. L’abitudine di commissionare un “Bogolanfini” in occasione di feste e cerimonie si sta perdendo a causa della diffusione dei cotoni “wax” a bassissimo costo provenienti dal mercato asiatico.
La crisi del settore tessile in Mali configura un quadro complesso ed ha molteplici cause, tuttavia, l’intento del progetto Koori è di trasformare quelli che sembrano punti deboli del settore agricolo e tessile in veri e propri punti di forza.
L’Associazione Terià opera nel territorio Italiano e più in generale europeo, dove il settore della moda attraversa anch’esso una crisi profonda, legata alla scarsa sostenibilità della moda da un duplice punto di vista: ambientale e sociale. La moda si è rivelata infatti l’industria più inquinante del pianeta dopo quella del petrolio, ed è stata segnata irreversibilmente da numerosi scandali concernenti l’etica del lavoro.
Gli attori del settore tessile, dai più grandi ai più piccoli, si trovano oggi a dover rispondere a un’esigenza crescente di materie prime certificate, possibilmente biologiche, e di processi di produzione etici e sostenibili.
Nostra convinzione è che i processi di produzione sostenibili, in grado di preservare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, quelle pratiche che vengono designate oggi con il nome di “economia circolare”, coincidano con ciò che l’uomo pratica da sempre come artigianato, la cui salvaguardia e la cui promozione costituiscono la mission dell’Associazione Terià.
L’avvio del progetto Koori si articola in 3 direzioni complementari:
- conversione di 3 ettari di terreno in coltura biologica di cotone, con la prospettiva di un raccolto annuale di circa 10 tonnellate
- allestimento di un laboratorio di cardatura, filatura, tessitura e tintura del cotone nel villaggio di Dibaro dotato di macchinari artigianali avanzati
- indennità formative a favore di giovani apprendisti che assistono e supportano gli artigiani nelle fasi della trasformazione del cotone, al fine di salvaguardare e promuovere i loro saperi e tecniche millenari
L’avvio del progetto è stato fortemente ostacolato dalle limitate possibilità di circolazione dovute alla pandemia nel 2020, ma ad oggi l’Associazione Terià ha lavorato circa 300 kg del cotone raccolto dai coltivatori coinvolti, e finanziato la realizzazione dei primi tessuti della Koori Textile School, che sono stati acquistati dalla Cooperativa Coloriage insieme a un grande quantitativo di tessuti del centro Ndomo, per la progettazione e la realizzazione della linea Koori.
In questa fase prima fase del progetto l’Associazione Terià ha coinvolto nella Koori Textile School, oltre a una famiglia di coltivatori, una filatrice, un tessitore e una tintrice , tre artigiani che avevano interrotto la loro professione da oltre 5 anni a causa della crisi attuale del settore tessile. Oltre agli artigiani citati, Terià ha coinvolto tre apprendisti che li hanno assistiti nella lavorazione del cotone, imparando le tecniche tradizionali di filatura, tessitura e decorazione. Inoltre 8 degli artigiani del centro Ndomo hanno lavorato alla produzione dei tessuti della linea Koori.